mercoledì 8 dicembre 2010

Calendario delle Prove

A beneficio di attori, pubblico e critica, vi metto a conoscenza delle date delle prove e dei convocati:

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DICEMBRE

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Lunedì 13 con gli Adulti (scene 2 & 11)

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Venerdì 17 con i Giovani (scena 10)

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Martedì 21 con gli Adulti + Nanou (scene 4 & 7 & 11)

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Giovedì 23 con Adulti + Nanou e Ema (scene 7-8-9)

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Lunedì 27 con Alfredo e DA SENTIRE Chiara Riccomini

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Giovedì 30 con Matteo, Alfredo e Guia (Scena 6) - Gradita la presenza anche di Fede e Lore, se possono

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GENNAIO

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Giovedì 6 con gli Aduliti (scene 2 & 9)

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Domenica 9 con Nanou, Emanuele, Matteo (Scene 3 & 8) - Gradita la presenza di Lore se può

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Giovedì 13 con gli Adulti (scena 11)

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Giovedì 20 con TUTTI tranne Nanou (Scene 4-5-6) - Se Fede non può fa lo stesso

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Domenica 23 con TUTTI tranne Fede E DA SENTIRE Cecilia Gialdini (Scena 13)

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Giovedì 27 con i Giovani (scena 12)

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Venerdì 28 con i Giovani (scena 10)

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Domenica 30 con i Giovani (Scene 5 & 10 & 12) - Gradita la presenza anche di Alf e Lore se possono

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FEBBRAIO

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Possibilità di prova Lunatika da piazzare

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Giovedì 3 Febbraio TUTTI (filata?)

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Possibilità di prova Lunatika da piazzare

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Giovedì 10 Febbraio TUTTI, Filata con visione del CORO

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SALVO DIVERSA INDICAZIONE, LE PROVE SONO SEMPRE SOTTOINTESE ALLE 21:00, INCLUSE QUELLE DELLA DOMENICA, SEMPRE NEL SOLITO POSTO (Mangwana)

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A scanso di equivoci: Adulti significa Federica, Lorenzo, Alfredo; Giovani significa Matteo, Emanuele, Nanou e Guia.

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Laddove è scritto "Gradita la presenza di..." significa che queste persone dovrebbero solo fare un controscena. Possono anche non venire o venire in ritardo e anche solo per una mezz'oretta. Se vengono e restano ci fa solo piacere ^^

domenica 28 novembre 2010

Elena

[ Disclaimer. Ciò che mi accingo a scrivere potrebbe essere influenzato dal mio grigio umore domenicale. Confido nell'intelligenza del lettore che saprà scremare la tristezza laddove sia necessario ]


Buongiorno. Mi chiamo Alessandro Bianchi, e sono il Creatore di Elena. 

È inutile che cerchi le parole giuste per formare un preambolo per questo intervento. So dove voglio arrivare, e vorrei arrivarci subito. Tuttavia, la letteratura mi impone di suscitare in voi una certa suspense, e io non posso evitare di obbedire ai dogmi della Scrittura. Per raggiungere questo scopo, penso che vi parlerò a vuoto del personaggio che ho creato. 

Elena è una ragazzina dolce e ingenua che frequenta la seconda superiore. L'aria trasognata che le aleggia sul viso la accompagna in ogni istante, anche perché sono davvero pochi i momenti in cui non si distrae pensando a regni incantati, castelli maledetti e innumerevoli pony colorati. Ama disegnare, la natura, guardare il cielo, preparare i biscotti con la nonna. Crede nell'amore, nel principe azzurro, nel colpo di fulmine. Pensa che il primo bacio sia fondamentale, ma concede anche una seconda possibilità. Ha paura del buio, dei rospi e di non avere amici. In prima media va al Luna Park con le amiche. Entra nella tenda di una cartomante, Manola, che le estrae la carta della Morte al rovescio. Due giorni dopo, il gattino di Elena si perde e non verrà mai più ritrovato. Indebolita dalla scomparsa del piccolo Fuffolo, Elena si lascia trasportare nel mondo delle arti pagane: inizia così a seguire ogni genere di oroscopo, impara a leggere le carte e le costellazioni. Scopre i fiori di Bach, e i significati delle pietre e dei colori. Si veste a seconda dell'umore, anche se tende a preferire il viola e lunghe sciarpe. In una tasca tiene sempre un'ippocastagna per difendersi dal raffreddore; nell'altra, la sua pietra portafortuna: il lapislazzuli. Ha una madre da cui ha ereditato un estremo romanticismo, caratteristica che non è stata tramandata alle altre due figlie, sorelle di Elena: la piccola e terribile Angelica, la grande e fredda Margherita. Il padre fa il consulente finanziario ed è spesso in viaggio per lavoro. Suo zio è una drag queen di un noto locale gay della regione, e si fa chiamare Madama Skaya. In prima superiore torna al Luna Park ed è lì che vede Dimitri per la prima volta: amore a prima vista, come ha sempre sognato. Inutile dire che ha un certo debole per i cattivi, per quanto poi stia sempre dalla parte dei buoni: la sua attrazione per Dimitri lo conferma. Lui non le dà le attezioni che lei vorrebbe da una storia, spesso le risponde male e non si cura di nasconderle le sue frequentazioni con altre ragazze. Elena non si scoraggia: nonostante il suo ottimismo non la ripaghi, lei continua a sperare e a non mollare e a correre verso il proprio obiettivo, fiduciosa che l'Amore, un giorno, trionferà.

Bene. Potrei continuare per altre cinque pagine, penso, ma credo di avervi annoiato a sufficienza. Il che è buffo, perché il mio compito era quello di instaurare una certa attesa. 

Nel descrivervi Elena mi sono accorto ancora una volta di quanto io le somigli. Il modo con cui è facile farmi ridere, per esempio. Il mio essere piuttosto idealista, e totalmente restio alle generalizzazioni. Un mio certo zerbinismo nelle relazioni. La mia ingenuità che spesso mi fa cacciare nei guai. La mia sfiga totale che sovrasta ogni cosa. Il mio essere affascinato dalla magia, dall'occulto e dal soprannaturale. Il mio sognare ad occhi aperti, riuscire a vedere cose che non si verificheranno ma continuare lo stesso a sperarci, perché in quel momento il sogno mi fa stare bene.

Io sono Elena.

E non me ne sono reso conto subito, perché prima c'è stato quel periodo di tempo in cui uno si illude di essere un bravo scrittore. Ma ora lo so, e sono ancora più affezionato a questo personaggio. Al mio personaggio.

Il vero motivo di questo intervento era dire che Elena Giusti lascia il cast di Lunatika. Non è questa la sede per parlare dei motivi per cui lo fa: affari suoi, ovviamente. Mi limito a dire che le scelte di vita vengono prima della finzione, e ha tutto il mio appoggio. Non posso nascondere di essere rimasto male quando ho saputo la notizia da Tiziano. Elena interpretava... Elena, appunto. Egoisticamente ho pensato subito che era il mio personaggio ad esserne intaccato. Ero IO, nell'ottica che io sono il mio personaggio. E poi ho pensato che era un peccato non poter lavorare più con Elena Giusti, una ragazza che stimo molto e a cui sento di volere un gran bene nonostante ci conosciamo da poco più di un anno. Ma, come ho già detto, il teatro ha una priorità di certo inferiore a quella della vita, e non voglio nel dire questo pesare ulteriormente sulle scelte di Elena.

C'è una nuova ragazza a interpretare Elena. Venerdì sera abbiamo provato la prima scena in cui compare il personaggio, e l'ho trovata calzante e attenta. Sapevo già che fosse una brava attrice, e non avevo alcun dubbio che avrebbe saputo ricoprire anche un ruolo che non si avvicina molto al suo carattere. Quando, a fine serata, tu mi hai confermato che ti andava bene la parte di Elena, io ti ho detto che ero contento. Forse non mi hai capito, forse hai pensato che fosse una frase di circostanza. No: io sono davvero felice che sia tu ad essere Elena, e i motivi li ritrovi scritti in questo intervento. Spero che ti divertirai, e magari riuscirai anche a capirmi. 


Elena Giusti lascia Lunatika, ma rimane nei nostri pensieri.


Guia Rizza interpreta Elena.





[ Un bacio a tutti e tutte,
e scusate la solennità, Little Lunatiks. 
Oggi va così ]

sabato 27 novembre 2010

lunedì 22 novembre 2010

Lo spettacolo in sciopero: "No al cinecidio premeditato"

Così oggi si può leggere su La Repubblica. Segue l'articolo del link:

http://www.repubblica.it/economia/2010/11/22/news/sciopero_spettacolo_tagli-9359625/?ref=HREC1-4

Oggi, come molti di voi certamente sapranno, si è svolta una grande manifestazione a Roma contro gli ennesimi tagli previsti dalla finanziara 2011, che dopo aver imposto riduzioni senza precedenti al FFO dell'università, prevede anche ingenti restrizioni sul fondo per la cultura. Che Bondi non fosse granché come ministro della cultura credo si fosse già visto da quello che è successo a Pompei, dove un monumento unico al mondo ed universalmente apprezzato (ed invidiato), un vero e proprio patrimonio dell'umanità, viene abbandonato agli agenti atmosferici dall'incuria dell'uomo.

Noi, come piccola realtà amatoriale lucchese, siamo colpiti almeno sotto tre punti di vista:
1) Anzitutto come cittadini, ed in particolare come utenti di cinema e teatri. Attraverso questi centri oggi come oggi passa, a mio parere, gran parte della diffusione culturale moderna.
2) Come artisti, vedendo ristretti i fondi per la cultura vediamo anche accorciarsi i nostri orizzonti di miglioramento, alzarsi i prezzi dei biglietti, rendere più difficile l'accesso a quella che dovrebbe essere la nostra prima fonte di ispirazione e da cui dovremmo trarre esempio.
3) Come compagnia, non faccio fatica a pensare che la restrizione del finanziamento pubblico alla cultura riguarderà anche la F.I.T.A., e va da se che anche noi ne subiremo le conseguenze (in realtà questo è già cominciato ad avvenire da quando è stato tolto l'ICI, cosa che ha provocato un drastico calo dei finanziamenti pubblici alla Fita di Lucca e quindi il fatto che le rassegne si sono ridotte ed i biglietti sono diventati più costosi).

Detto ciò, ci tengo a fare due precisazioni.
Io ritengo che il teatro sia un'arte povera, che uno spettacolo può costare molto poco a chi lo produce e che meno soldi in gioco non si traduca necessariamente in meno qualità. Ma è altrettanto vero che oggi come oggi il budget di uno spettacolo (professionistico) fa il bello ed il cattivo tempo sulle scelte di regia, facendo pesare il suo ruolo sul valore artistico che lo spettacolo stesso ha. E' un po' come se un pittore fosse costretto a lavorare con i pennarelli perché le tempere costano troppo: il quadro potrà comunque essere molto bello, ma la scelta non sarà stata dettata da un fine artistico. E se Picasso nel suo "periodo blu" ha dato il suo meglio, non è detto che anche col teatro succeda così.
In secondo luogo non voglio fare politica o proselitismo con questo post, per quanto voi tutti sappiate bene cosa penso di questo governo, delle sue scelte e del suo vertice. Credo che quando si va a ledere un bene importante e FONDAMENTALE per l'uomo come è la cultura e l'arte rappresentativa, ci si macchia di una colpa molto grave nei confronti dei propri cittadini, e non sono sicuro che le "ragioni di stato" bastino a giustificare tutto ciò.

mercoledì 17 novembre 2010

Niente è come sembra

Sigh.... Sniff sniff...
Sto ancora piangendo per le prove di ieri sera... Sigh sigh... Povero Ughino.... *PRRRRRR*
Che dire, prove di due ore piene su una quindicina scarsa di battute. Quando si dice che in teatro anche la singola battuta è importante...

Abbiamo scandagliato, a fondo come mai finora, forse spinti dalla "povertà" drammaturgica della scena, le personalità di Tania T e Oberon DJ.

L'effetto drammatico complessivo è stato decisamente potenziato dal signor Battiato che dolcemente, in sottofondo, cantava:

Rovinò
lungo la china
solo chi ha un destino
rovina
non voglio
che l'impuro ti colga
ti darò a una rondine in volo

Niente
è come sembra
niente
è come appare
perché
niente è reale

Ti darò
a un ruscello che scorre
o alla terra
piena di mimose
qualcuno si ferma
al tuo passare

Niente
è come sembra
niente
è come appare
perché
niente è reale

I was in my car
watching for the bend
I was looking for you

Dal balcone
ammiravo il vuoto
che ogni tanto un passante
riempiva…..
è stato solo un presentimento
ti voglio ricordare
che

Niente
è come sembra
niente
è come appare
perchè niente è reale

domenica 14 novembre 2010

Repetuta Juvant

"Non indugiamo che la notte è breve, e tu sei proprio OUCH!"

[ cit. Matteo Pollastrini,
il cui piede veniva calpestato da Elena Giusti,
prove scena 6,
12 Novembre 2010 ]

N.B.: La stessa scena, con la stessa dinamica, si è ripetuta due volte.

lunedì 8 novembre 2010

Superlativi

"Ora proviamo la prima battutissima"

pausa

"Intendevo dire la primissima battuta"

[ cit. Alessandro Bianchi,
prove scena 7,
6 Novembre 2010 ]

domenica 7 novembre 2010

Resoconto • Scene

Facciamo un rapido punto della situazione per quanto riguarda le scene. Per il momento ci siamo concentrati sulle intenzioni senza badare all'aspetto musicale (importantissimo: inizieremo al più presto a provare con le musiche) e senza la presenza del coro.

Ecco un sunto, scena per scena.

Prologo
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Ughino
Non provato

Scena 1
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Oberon DJ, Tania
Non provata


Scena 2
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Oberon DJ, Tania
Provata

Scena 3
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Mery, Sandro
Provata

Scena 4
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Oberon DJ, Ughino
Provata

Scena 5
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Elena, Dimitri
Provata

Scena 6
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Sandro, Ughino, Oberon, Elena
Provata fino all'incontro Sandro-Elena escluso

Scena 7
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Mery, Tania
Provata

Scena 8
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Mery, Dimitri
Provata con la Mery/Nanou, non provata con la Mery/Guia

Scena 9
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Oberon DJ, Tania, Ughino
Provata



Scena 10
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Elena, Dimitri, Mery, Sandro
Non provata

Scena 11
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Oberon DJ, Tania, Ughino
Solo letta

Scena 12
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Elena, Dimitri, Mery, Sandro
Non provata

Scena 13
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Elena, Dimitri, Mery, Sandro, Oberon DJ, Tania, Ughino
Non provata

venerdì 29 ottobre 2010

Pausa di riflessione

Vista la settimana sabbatica che ci siamo presi, più per forza che per scelta, e la pausa a cui ci siamo di conseguenza sottoposti, ho pensato che valesse la pensa fare un primo Check-Up dell'andamento dello spettacolo, misurando pressione, battito, livello di globuli rossi e quantità di colesterolo.

Le cose stanno andando bene. Questa, lo so, è una frase PERICOLOSSISSIMA, perché nonostante alcune cose siano già state fatte, molto anzi moltissimo è quello che resta ancora da fare. Ma cos'è che abbiamo fatto di preciso, finora? Direi che io ed Ale, attraverso la prova (anche ripetuta) di una selezione di scene abbiamo cercato di farvi "trovare il personaggio". Più che la tecnica, il ritmo, la scenica, il movimento, ciò che abbiamo cercato di fare è di farvi capire tutti i "come" del personaggio: come si muove, come parla, come PENSA. E dietro ad ogni come, naturalmente, c'è il relativo "perché".

Questa serie di azioni e di "intenzioni", parola tipica del gergo teatrale, è quella che costituisce il tessuto psicologico del vostro personaggio, quella cosa che vi fa dire "Oberon, se ora fosse quì, farebbe così"; "Dimitri, se vedesse questo, penserebbe quest'altro". Frasi che mi è capitato di sentire da diversi di voi in più di un'occasione, e che mi fanno piacere proprio perché significa che cominciate a capire CHI è il personaggio. Questa è una cosa fondamentale, anzi di capitale importanza, perché costituisce tutto il fondamento artistico "verista" che regge Lunatika.

E non è una cosa banale. Perché di base, i vostri personaggi potrebbero essere solo un mucchietto di battute (poche!!); se contaste le parole che dite nella commedia sono convinto che nessuno andrebbe oltre le 500. Proprio per questo è importante che andiate oltre al testo, cerchiate di immedesimarvi nei vari Tania, Elena o Mery anche mentre non siete in scena, abbiate presente cosa tutti questi hanno fatto prima di mettere piede in quella disgraziata discoteca prima di quella fatale notte di mezza estate.

Dopo questo ciclo di incontri molto serrata (tre a settimana più qualche bonus mio e di Ale; vi giuro che non ho mai provato così tanto uno spettacolo), seguirà il lavoro tecnico, in cui metteremo a fuoco gli aspetti più "freddi" della cosa (come stare sul palco, come orientarsi con la musica, come usare la voce, come non impallarsi, come pulire i movimenti) ma la cosa veramente importante è il lavoro fin qui svolto, su cui io ed il mio fedele alter-ego non smetteremo mai di riportare la vostra attenzione. I personaggi, non la storia, sono il centro di questo lavoro.

Bene, è tutto, buonanotte!

domenica 24 ottobre 2010

Direttive registiche


"Ecco, qui tiratela tanto..."

"EH, SISSI', tiratela a bestia!"



[ cit. Alessandro Bianchi e Tiziano Rovai,
prove scena 4,
18 Ottobre 2010 ]


Esibizionismo?

"Io espongo ogni cosa!"




[ cit. Guia Rizza,
parlando di volantini,
prove scena 7,
22 Ottobre 2010 ]



Tutti pazzi per M...atte

Per l'ennesima volta, a Ema viene da ridere mentre recita una battuta.

Nanou: "Basta! Voglio Matteo! Voglio il Pollastrini!!!"

Emanuele: "Nononono eh, ora via... Il Pollastrini se le piglia tutte!"




Dopo dieci minuti, è a Nanou che viene da ridere.


Emanuele: "VOGLIO MATTEO!"




[ cit. Nanou Blair Gould ed Emanuele Giorgi,
prove scena 8,
21 Ottobre 2010 ]

domenica 17 ottobre 2010

Riconoscimenti materni



"Pari un beo. Tutta vestita di nero così pari un filussero nero"



[ cit. madre di Federica Bedini,
14 Ottobre 2010,
prima delle prove ]

Fede Fibra



"Tania smania"


[ cit. Federica Bedini,
14 Ottobre 2010,
prove scena 2 ]


sabato 16 ottobre 2010

Brecht e il teatro amatoriale

Riporto qui di seguito un estratto da un capitolo de "Il Mestiere d'Attore" di Bertolt Brecht (grande drammaturgo tedesco del novecento, autore fra gli altri de "L'opera da tre soldi", "Madre Courage e i suoi figli" e "Vita di Galileo") che Simone ha sottoposto alla mia attenzione e che ho trovato molti significativo. Brecht parte affrontando il problema del valore e del significato del "Teatro dei filodrammatici" (oggi diremmo teatro amatoriale) per estendere poi la sua riflessione fino al ruolo del teatro nella società.
Non vi espongo il mio parere in proposito (quello semmai lo scriverò nei commenti). Riporterò solo i passaggi a mio parere più significativi. Chi volesse leggere l'intero saggio (sono meno di 4 pagine) me lo faccia presente che gli mando tutto.

Il titolo del capitolo è "Vale la pena di parlare del teatro dei filodrammatici?"

"Chiunque voglia studiare seriamente il teatro e la sua funzione sociale farà bene a prendere in considerazione anche le molteplici forme in cui esso è praticato all'infuori delle grandi istituzioni, vale a dire le iniziative spontanee, embrionali, scadenti dei non professionisti. [...] Certo, capita spesso di sentir dire che gli spettacoli organizzati da filodrammatici sono di basso livello artistico e intellettuale. Non vogliamo qui approfondire la verità di questa affermazione; ad essa se ne oppongono altre secondo cui almeno una parte di quegli spettacoli rivela molte qualità naturali e una grande volontà di perfezionarsi. Ma lo scarso conto in cui è tenuto il teatro dei filodrammatici è ancor sempre talmente diffuso che verrebbe fatto di domandarsi: Che accadrebbe se il livello di tali teatri fosse realmente così basso? Sarebbe cosa tanto priva di importanza? La risposta dovrebbe essere: No!
Infatti è sbagliato credere che non valga la pena di parlare delle iniziative artistiche dei profani se da esse non salta fuori nulla di buono per l'arte. Non è vero che una cattiva rappresentazione, a differenza da una buona, non lasci dietro di sé alcuna impressione. Un'impressione la lascia sempre, ma non buona, cattiva. La frase: Se non giova non fa neppure danno, almeno per l'arte, è assolutamente falsa. La buona arte è un incentivo alla sensibilità artistica, l'arte cattiva non la lascia incontaminata ma la danneggia.
La maggior parte delle persone non hanno un'idea ben chiara di quali conseguenze possa avere l'arte - buone e cattive. Se uno spettatore non è preso e commosso perché l'arte è scadente si crede che non gli accada nulla. A prescindere dal fatto che non soltanto dalla buona arte ma anche da quella scadente è possibile venir presi e commossi, anche se non si resta commossi qualcosa accade sempre, comunque. Un lavoro teatrale, buono o cattivo che sia, contiene sempre un'immagine del mondo - gli attori, bene o male, mostrano sempre come si comportano gli uomini in determinate circostanze [...] In base a a questo, lo spettatore viene stimolato a trarre determinate conclusioni sull'andamento del mondo. Comportandosi in quel dato modo (così sente dire) può contare su quella determinata conseguenza. Egli viene dunque indotto a condividere certi sentimenti umani, naturali, sottintesi. Invece non sempre si tratterà di sentimenti giusti, universalmente umani, naturali. Poiché in questo i film rassomigliano ai lavori teatrali ma sono più noti, ne prendiamo uno ad esempio per spiegare il nostro pensiero.
Nel film Gunga Din, tratto da una novella di Kipling, assisteti al conflitto fra truppe di occupazione inglesi e la popolazione indigena. [...] Gli indiani erano primitivi, comici o malvagi - comici se fedeli agli inglesi, di pessimo carattere se ostili. I soldati inglesi erano bravi ragazzi pieni di umorismo, e quando prendevano a pugnli la gente per ridurla alla ragione il pubblico rideva. [...] Ero commosso e consenziente anch'io e ridevo al momento giusto; pur restando convintissimo che qualcosa non andava, pur sapendo che gli indiani non sono affatto dei primitivi e incivili ma vantano una civiltà grandiosa e antichissima [...] Mi divertivo e mi commuovevo perché quella rappresentazione, assolutamente falsa ma realizzata con grande impiego di abilità e talento, era artisticamente riuscita. E' chiaro che un simile godimento artistico non rimane privo di conseguenze. Indebolisce i buoni istinti e rafforza i cattivi, contraddice ad esperienze giuste e diffonde concezioni sbagliate, sfalsa, insomma, l'immagine del mondo. Non esiste lavoro teatrale, non esiste spettacolo che non influisca in un modo o nell'altro sulle concezioni e le emozioni degli spettatori. Depone a tutto favore dell'arte il fatto che essa non rimanga mai senza conseguenze.
[...] E' importante il modo in cui vengono trattati sulla scena l'amore, il matrimonio, il lavoro, la morte, quali ideali vengano presentati e propagati per chi ama, per chi combatte la lotta per l'esistenza e via dicendo. Il teatro, in campo assai più serio, esplica dal più al meno le stesse funzioni delle sfilate di moda. Dal palcoscenico si presentano non i costumi più moderni ma i modi di comportarsi più attuali - non si mostra ciò che Si Porta ma Come Ci Si Comporta.
Non più importante ma quasi più evidente è l'influenza del teatro sulla formazione del gusto. [...] Attraverso cento dettagli, il gusto viene influenzato - migliorato o peggiorato - dal palcoscenico; perché esso ha una parte decisiva anche - anzi, per l'appunto - nell'arte realistica. Anche la rappresentazione del brutto deve essere guidata dal gusto. [...]
Così dal teatro si diffondono influenze politiche, morali ed estetiche buone, se l'arte è buona, cattive se è cattiva. Spesso si dimentica come l'educazione dell'uomo avvenga in maniera teatrale. [...] Sono avvenimenti teatrali quelli che formano il carattere: l'uomo imita i gesti, la mimica, i toni di voce. E se il pianto procede dal dolore, anche il dolore procede dal pianto. [...] Chi rifletta su queste cose comprenderà l'importanza del teatro per la formazione dei caratteri, comprenderà cosa significhi che qualche migliaio si persone recitino per centinaia di migliaia. Una scrollata di spalle non sarebbe una risposta adeguata alle fatiche di tante persone per amore dell'arte.
L'arte stessa non rimane indenne dal modo particolarmente transitorio, spensierato, ingenuo in cui viene praticata. Il teatro è per così dire la più umana, la più universale di tutte le arti, la più generalmente praticata, non soltanto sulle scene ma anche nella vita. E l'arte teatrale di un popolo o di un'epoca deve venir giudicata come un tutto unico, come un organismo vivente che non è sano se non è sano in ogni suo membro. Anche questo è uno dei motivi per cui vale la pena di parlare del teatro dei filodrammatici."

Ecco qua. Personalmente, trovo che alcuni passaggi di questo saggio siano molto significativi sia per il nostro lavoro sia per il suo significato. Ho deciso comunque di tenere anche le parti che magari potremmo sentire meno vicine sia per il loro valore in merito alle riflessioni brechtiane sia per mantenere lo spirito del testo originale.
Questo post va a confrontarsi naturalmente con l'altro, "Un senso artistico", sempre nel tag arte.

venerdì 15 ottobre 2010

Starnuti e intercettazioni

Eeeeehhhh.... Eeeeehhhh... EEEETCHU'!

Sniff sniff

Bede bede, devo relaziodare zulle brove di ieri zera. Allora...

Devo dire ghe avevo un bel bo' di ravvreddore e ghe stabani zto già beglio (gome gredo zi nodi), anghe ze non bosso allontadarmi drobbo dai vazzolettini. Abbiabo brovado la scena due e la scena diegi, o beglio la diegi la abbiabo zolo ledda. Le brove zono andade bede, debbo dire, e nonoztande le bie gondiziodi, zobradduddo grazie al buod lavoro di Alezzandro, abbiabo bondàdo dudda quanda la zeconda scena, ghe buò dirsi devinitiva, ber adezzo. Il ghe è bardigolarmente buodo vizto ghe abbiamo uzado bed guarantagingue binudi ber dedigàrgi al traiding ghe bastro Zibone ha brobosto brima, ber i zuoi addori in Dio, ed eztezo anghe a doi.

Beborabile il bobèndo in gui Vederìga ha ricevudo la ghiamada di un mizteriozo ammiradore (un gerdo Dìcola) e Alezzandro zi è besso ad origliare gome una vegghia cobàre. Bareva uno di guei vilm di zerie bi. Aldreddando beborabile il faddo ghe, dobo che ziamo usciti, Alezzando non dovava le ghiavi della bacchina, e le ztarèbbe angora gergando ze non avessi avudo l'idea di addare a vedere della zua bacchina, dove evvettivamente le aveva lasciate inzeride del guadro.

Ogghei, ora vi lascio che zi è sciolta l'azbirìda.

Giao Giao.

giovedì 7 ottobre 2010

Fotuzze!









Buone nuove, grandi nuove, super nove

MA

Oltre ad aver portato novità importanti dal punto di vista musicale, la giornata di ieri ha portato interessantissime nuove anche dal lato organizzativo/economico.

Infatti, ieri c'è stata la riunione della Fita (l'ormai celeberrima Federazione Italiana Teatro Amatoriale, di cui ricordiamo che I Postumi fanno parte) e sono state prese decisioni assai interessanti. La più interessante delle quali è che...

ABBIAMO UNA NUOVA DATA!!

Trattasi di Sabato 8 Maggio, praticamente un mese esatto dopo la prima, in location San Micheletto inverno (sala degli affreschi). Per chi è venuto a vedere (o ha preso parte) a Dio 2.0, sto parlando proprio della sala in cui abbiamo fatto la replica cittadina.
Sarà una replica in serata dopo cena, ma la sua caratteristica peculiare è che tutti i biglietti che la Fita staccherà saranno devoluti in beneficenza, seppure noi avremo comunque il nostro usuale rimborso spese.
A questo proposito, direi che questa data sarà quella in cui esordirà la nostra Mary - Guia (quindi, vedi che è importante che provi bene anche tu? ^^), e sarebbe nell'aria l'idea di cercare una terza data prima della partenza di Nanou, in modo da darle la possibilità di salire una seconda volta sul palco. Per questa terza data non ci affideremmo al circuito FITA ma ci prenderemmo un teatro da soli (...Pisa...?)

Altra importante novità, anche se forse a voi non sembrerà così, è che sono arrivati i rimborsi spese per l'attività Postuma 2009, per cui ora i nostri fondi sono passati da 4,50 € a 604,50 €. Un bell'incremento!
Con questi soldini potremo comprare costumi, trucchi, scenografie e diritti d'autore sui pezzi musicali, e si spera che qualcosa avanzi. Ad ogni modo con i due spettacoli che faremo in FITA quest'anno avremo di nuovo diritto ad un secondo rimborso spese di 600 €, quindi mal che vada se spendiamo tutto alla fine della fiera andiamo a pari.

Tanto per dirlo subito, comunque vada con una eventuale terza replica pre-estiva, l'intenzione mia e di Ale è di pensare anche una replica autunnale. Per allora, poi, avremo anche inviato il CD con il filmato dello spettacolo a qualche concorso... Chissà che non ci prendano! :D

Musica, dj! (libera trasposizione di "Musica, maestro!")

Nel Sogno di una notte di mezza estate ci sono vari personaggi: i reali, i fatati e gli attori. Per Lunatika ne sono stati ripresi alcuni:
  • Oberon, che diventa un abile dj
  • Titania, che prende il nome di Tania T ed è la cubista principale della discoteca
  • Ermia --> Mery
  • Lisandro --> Sandro
  • Demetrio --> Dimitri
  • Elena --> Elena
  • Bottom, che diventa Ughino the king.
Ora, tutto questo elenchino che ho fatto qui sopra mi serve - oltre a far vedere quanto siano bellini i pallini neri prima di ogni nome, e oltre a fare un po' il saccentino - per dirvi che in realtà è stato preso un ottavo personaggio del Sogno.

Puck, il folletto che nell'originale shakespeariano crea scompiglio tra gli amanti. Ta da da daaan! Nella nostra trasposizione questo esserino diventa tutto ciò che può alterare e condizionare la mente e l'animo delle persone, o meglio: dei personaggi. L'ambiente in cui si trovano, le luci, le sostanze che assumono, la droga, l'alcool, e... la musica.

Sia per questo motivo, che per il fatto che Lunatika è ambientato in una discoteca, la scelta musicale è estremamente importante. E né la mia cultura in fatto di musica da discoteca né quella di Tiziano è abbastanza ampia per poter disporre di un'ampia scelta di canzoni da mettere nella nostra soundtrack.

Qui entrano in gioco i nostri due consulenti musicali, che in questo momento si sentiranno in imbarazzo per la presentazione altisonante e seria (precisiamo: questo post è simil-serio perché mi sono svegliato da poco e ho già bisogno di un espresso doppio). Si chiamano Tommaso e Giulia e ieri sera hanno già messo in moto i loro cervellini fornendoci diversi spunti interessanti, e presto ci forniranno la loro migliore selezione di dance e elettronica da cui poter ulteriormente attingere per comporre la nostra playlist.

La cosa stupenda è che da ieri sera loro entrano a tutti gli effetti a far parte dei Little Lunatiks, e questo nuovo ingresso di incauti seguaci mi infonde la piacevole sensazione di stare per conquistare il mondo! AHAHAHAHAHAHAH Terra, trema!

mercoledì 6 ottobre 2010

Ma chi ha scritto questo spettacolo, Tarantino?!

Recitando una battuta:


"Ohhh, Sandrino, guarda: 
mi si sono pure smagliate le gambe nuove!"



[ cit. Guia Rizza,
prove scena 3,
5 Ottobre 2010 ]

Scena trè

Premessa: viva Mangwana, che è l'assssssociazione che ci dà uno spazio dove provare. Per quanto i quadri sacri nelle stanze della sede siano particolarmente macabri - la Madonna con Gesù al centro poteva sembrare 1) una donna con un buco in mezzo che permette di vedere un bambino che vola dietro di lei, o 2) una famigliola in stile canguri in cui il bimbo spunta dal marsupio della madre.

Quindi okay, viva Mangwana, ma la sede è proprio in centro a Lucca, e questo non è particolarmente comodo, se PIOVE, e se DEVI TROVARE PARCHEGGIO, e se ALTRESCUSESICURAMENTEINTELLIGENTI CHETUTTAVIANONRICORDO.

Ieri sera dovevamo provare la scena 3 che riguarda i personaggi di Mery e Sandro, quindi erano presenti le nostre Nanou e Guia per interpretare la prima e Matteo per il secondo.

Al di là dei commenti tecnici in generale (di cui presumo in questa sede non freghi a nessuno, comunque se vi interessasse dico che gli attori sono stati molto bravi fin da subito), passiamo subito alle frivolezze. Tanto per far felice il ragazzo di Guia, per intenderci. Nanou, hai il ragazzo? Beh, dopo questo spettacolo non lo avresti comunque.

Si dà il caso che la scena 3 (si pronuncia: trè) sia piena di baci. Sì, perché Sandrino e Mery si slinguano in continuazione. In particolare ci sono tre momenti:
A - bacetto tranquillo
B - bacio supersensual sul collo
C - tripletta di mani sul popò

Ora, se Nanou e Matteo avevano già provato la scena la settimana scorsa e sapevano cosa aspettarsi, Guia si è ritrovata catapultata in questo vortice di passioni, e ad un certo punto ho letto un... chiamiamolo "vago imbarazzo" sulle sue guance infuocate. Comunque è stata bravissima nell'impegnarsi alla disinibizione, e i risultati si sono visti: la scena è venuta molto bene sia con lei che con Nanou, divertente e credibile, e io sono uscito dalla stanzetta - che da una temperatura piuttosto ghiaccina era diventata bollente - contento e soddisfatto.

Questa cosa della regia mi perplimeva un po' fino a qualche tempo fa, ma adesso che vedo come funziona tutti i miei dubbi sono spariti. It's funny!

Have a nice day, my Little Lunatiks! :*


P.S. Mi sono appena autoeletto il regista "wuuuh". E mentre si dice "wuuuh" bisogna agitare le mani all'altezza delle spalle e muovere le dita. Direi che è una definizione calzante.

All'anima dello struzzo pechinese

Sono tristemente costretto ad annunciarvi che lo struzzo pechinese, ahmiè, probabilmente non esiste.

Forse è stato confuso con la famigerata...

Anatra laccata alla pechinese

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.




L'anatra laccata alla pechinese è un complesso piatto della cucina cinese.

Nella ricetta originaria l'anatra è uccisa da 24 a 48 ore in anticipo. Praticando un'incisione al livello del codrione e soffiando, la pelle viene staccata dalla carne e l'anatra è poi spalmata di un miscuglio, contenente in particolare miele, ed è infine appesa in un locale ben aerato.

Il piatto originale consisteva unicamente della pelle di anatra tagliata a lamelle, ma in seguito alle "richieste" occidentali, questo piatto è ora servito così: la pelle e la carne sono tagliate a fette che s'inzuppano in una salsa, prima di arrotolarle in piccole crespelle con un pezzo di cipolla verde o di bianco di porro affettato in modo sottile. Il tutto è accompagnato da un brodo preparato a partire dalla carcassa e da una verdura conservata nell'aceto, il cui retrogusto un po' aspro è considerato come un buon accompagnamento per un piatto un po' grasso dal gusto forte. In base all'abilità del capocuoco, la stessa anatra sarà preparata e presentata in 2 a 4 portate diverse secondo i desideri del cliente.


Nanou è inglese, non svedese.


"E' inutile che stia con la mano sulla sua gamba!
Non è mi'a un tavolo dell'Ikea che devo montallo!
"




[ cit. Matteo Pollastrini,
prove scena 3,
5 Ottobre 2010 ]


Consigli estetici

Nel bel mezzo delle prove:


"Guia, perché non ti fai la frangetta?
Staresti benissimo
"




[ cit. Matteo Pollastrini,
prove scena 3,
5 Ottobre 2010 ]

sabato 2 ottobre 2010

Aracnopensieri

"La doppia regia velocizza un sacco le cose: quattro occhi vedono meglio di due"


Pausa.


"Se fossimo quattro registi saremmo un ragno"


[ cit. Tiziano Rovai,
prove Scena 5,
2 Ottobre 2010 ]

Plesso solare

Il plesso solare è una zona che corrisponde alla regione addominale tra l’ombelico e lo stomaco. E’ anche la sede di un centro psichico (detto chakra) che viene chiamato ombelicale ed è strettamente associato ad emozioni e sentimenti. Infatti tante volte si usa l’espressione “sento come un pugno allo stomaco” oppure “ho lo stomaco chiuso” quando siamo presi da forti emozioni. Sovente in situazioni stressanti o che mettono alla prova i nostri nervi avvertiamo un certo “sfarfallio” proprio a livello dello stomaco. 

giovedì 30 settembre 2010

"Lo intitolerei 'the best post', eh?" • "Io no. LOLLOL"

Buonasera, popolo del Lunatika! Ci vuole un certo squilibrio mentale - e diciamolo: anche essere un BEL PO' sfigati - per stare a questionare sulle virgole di questo blog a mezzanotte e un quarto di Mercoledì notte. Ma nonostante questo i vostri due registi s-preferiti sono qua, nell'olimpo della loro bambagia (che non vuol dire niente, pensandoci bene, ma ci piace bao), sprezzanti delle occhiaie che avranno domani e della lunghezza e del numero di subodinate di questo periodo, (a questo punto ci vuole il tanto predicato predicato), per.

Ci siamo persi. Dimenticate tutto. Buonanotte.

...

...

...

Okay, riproviamoci. 

Usiamo frasi telegrafiche stavolta, ok? Ok. Ok? Ok. Occhei? Ok.

Stasera avremmo dovuto provare quattro ore. Punto. E solo l'idea ci faceva mancare. Punto. Perché non avevamo cenato. Punto. Ora abbiamo cenato. 

E anche tanto, nota di Ale.

Secondo me no, nota di Tiz.

A stomaco pieno (di pasta all'olio, sottilette e prosciutto cotto, 'na mandrappata (che nessuno di noi sa cosa sia, ma ci piace bao) che non vi si dice) si scrive meglio. Anche se notiamo questa tendenza delle frasi a diventare troppo lunghe via via che ci scappa la risata. Ricomponiamoci!

Dunque, invece che provare quattro ore come previsto, se ne sono fatte sì e no la metà. Il litigio tra Tania e Oberon dj prende forma (e probabilmente lascerà segni rossi sulla faccia di Lorenzo, e enormi buchi sulle calze di Federica), e così l'incontro tra Tania e Ughino, che porterà Alfredo sulla via della pazzia (anche se c'è già).

Stiamo scoprendo che Oberon farebbe saltare i nervi a una capra eremita, e che Tania NONOMIRIFIUTODISCRIVERLOTIZ. Vi diciamo soltanto che Federica avrà seri problemi sul comunicare ai genitori che tipo di personaggio interpreta (il personaggio che lei stessa ha contribuito grandemente a creare, peraltro).

In un attimo di improvvisa e insolita serietà, ci rendiamo conto di dover riferire - chissà come mai - che abbiamo provato anche i movimenti.

PRESTOALESALUTAPRIMACHELAFRASEDEGENERI.

Buonanotte Little Lunatiks

I vostri registi.
Ubriachi.
Di voi.
E non solo.
Solo Ale non solo.

Alfredo aveva gli occhi fuori dalle orbite.

mercoledì 29 settembre 2010

Caldane


"Mamma mia, ma io mi scaldo eh..."




[ cit. Alessandro Bianchi,
prove Scena 3,
27 Settembre 2010 ]

Learning the italian 'accènts'


"Come è che si dicei: bàccano or baccàno?"

Five minutes later

"Oh, ma vòi èsse' 'l mì' fìo?"

[ cit. Nanou Blair Gould,
prove Scena 3,
27 Settembre 2010 ]

venerdì 24 settembre 2010

Il golfo mistico

Da Wikipedia:

Il golfo mistico è la parte del palcoscenico riservata all'orchestra che suona dal vivo. Viene solitamente collocato tra il palcoscenico vero e proprio e la platea. Venne introdotto nei teatri europei all'inizio del diciannovesimo secolo, in seguito all'introduzione dell'elettricità che permise l'attuazione di uno spazio dedicato all'orchestra  sufficientemente illuminato per permetterne l'operatività. Oggi, in alcuni teatri, la buca d'orchestra può essere mobile e innalzarsi a livello del palcoscenico, prolungando il proscenio. Questo accade quando l'orchestra assume un ruolo protagonista nello spettacolo.

Scambi

Emanuele: "Mi chiamo Emanuele, ho ventun anni..."


Matteo: "NOOOOO!?"


Emanuele: "Te lo dico tutte le volte, e tutte le volte fai quella faccia idiota!"


[cit. Emanuele Giorgi
e Matteo Pollastrini,
riunione Little Lunatiks,
22 Settembre 2010 ]


Uuuuh


Ricordo a tutti che non dobbiamo imbarazzarci l'uno con l'altro.
Anche perché dovremo slinguarci a vicenda




[ cit. Tiziano Rovai,
riunione Little Lunatiks
22 Settembre 2010 ]


giovedì 23 settembre 2010

Un senso artistico

Una discussione molto importante, che purtroppo non c'è stato il tempo di fare a voce ieri sera, ma che secondo me merita davvero un'attenzione particolare, è quella che risponde alla seguente domanda, troppo spesso dimenticata da chi fa teatro amatoriale: perché facciamo quello che facciamo? Che senso ha portare in scena uno spettacolo come Lunatika?

E' strano come domande come questa non trovino risposta, o la trovino molto difficilmente, se poste a registi anche piuttosto bravi che lavorano in contesti non professionistici, come noi. Ebbene, secondo me è importante che tutti, fin da subito, abbiamo bene in mente quale proposito ci poniamo volendo portare in scena uno spettacolo che, diciamocelo, non ha quasi nulla di innovativo; e con questo voglio dire che è uno spettacolo molto "frontale", molto "quarta parete", molto poco interagente con pubblico si potrebbe quasi dire "cinematografico".

Ebbene, io credo che la nostra motivazione ultima dovrebbe essere la stessa che, forse, ha mosso Willy quando ha scritto il suo "Sogno". Noi vogliamo raccontare una storia dei nostri tempi, e contemporaneamente una storia senza tempo e senza età, eterna perché universale, come l'amore, la gelosia, il litigio, la rabbia e l'amicizia.

La dinamica Shakespeariana, la storia voglio dire, già contiene tutto questo. Tuttavia è calata in un'atmosfera che, volente o nolente, non è più attuale, non ci è più familiare, così come il linguaggio. Oggi le giovani coppie non vanno più ad amoreggiare nei boschetti, e non adoperano certo misteriosi filtri esoterici per alterare le loro percezioni. Una storia del genere risulterebbe falsa se ambientata nella contemporaneità, e lontana ed assente, non coinvolgente, se riportata alla sua collocazione storica originale (così come risulta poco coinvolgente leggere su un libro di storia della guerra dei cent'anni). Ma sebbene i nostri luoghi, tempi e mezzi siano completamente diversi, le dinamiche che coinvolgono le persone assomigliano moltissimo a quelle di 300 anni fa! Questo è ciò che rende Shakespeare un autentico classico intramontabile: l'aver colto l'essenza dello spirito umano, la sua universalità ed invariabilità. Per questo non è un caso che la nostra storia (proprio nel senso del "plot") ricalchi molto fedelmente quella del Sogno.

I nostri personaggi sono tridimensionali, ve ne sarete accorti anche da soli: abbiamo tirato fuori una quantità di aggettivi e suggestioni per ogni personaggio molto lunga ed articolata già in pochi minuti, abbiamo persino dibattuto su diversi punti di vista sugli stessi personaggi, che al momento non sono nulla più, vi ricordo, che lettere scritte su un copione. Se è possibile avere più punti di vista, però, significa che quel personaggio è davvero "solido" e non "piano", giusto?

Questo sarà il nostro obiettivo registico ed il vostro ruolo attoriale: rendere la verosimiglianza di questi personaggi, in tutta la loro completezza, senza rinchiuderli in uno stereotipo e senza, soprattutto, dare un giudizio su di loro. Ogni personaggio è nobile, come nobile è il luogo che percorrono, e poco importa se questa nobiltà passa per la musica elettronica, per lo scambio di stupefacenti e per una notevole quantità di "cazzo" e "vaffanculo". Noi raccontiamo il nostro mondo, ed una storia che nel nostro mondo appartiene a tutti i mondi ed a tutti i tempi possibili. E se nel nostro mondo la gente smoccola e bestemmia, i nostri personaggi smoccoleranno e bestemmieranno, senza perdere nemmeno un briciolo della loro nobiltà. De André dice Culo e Puttana nelle sue canzoni, ma credo che nessuno si azzardi per questo a sminuire l'elevatissima qualità poetica del suo lavoro.

Non sarà facile far capire a tutto il pubblico queste questioni, dacché oggi l'ignoranza e l'ipocrisia dominano su tutto, anche in ambienti dove il teatro dovrebbe essere ampiamente conosciuto. Ma dire "arrizzacazzi" in teatro è reato, mentre fare talk show con la gente che urla è audience. Vabbè, evitiamo questa polemica... Le critiche pioveranno, aspettatevele. Io sono pronto a rispondere, a sbattere sul naso degli indignati tutte queste cose. Siatelo anche voi. E non censurerò niente nel nostro testo per venire incontro a certa gente.

Comunque, vedrete, qualcuno apprezzerà. E riderà. E sapete perché? Perché di gente come i nostri personaggi è pieno il mondo, se ne vedono tantissimi, e la realtà è buffa quando la si vede sul palco! Io conosco bene un'ughino e ne ho visti un'altro paio all'opera. Le spiagge pullulano di Dimitri. L'Irish di Sandri. E Lucca di Mery. Ed è giusto che sia così! Questo è il mondo in cui viviamo, che conosciamo e che non dobbiamo non voler vedere. Questo è il mondo che vogliamo raccontare. Questo è il senso di quello che stiamo facendo. E, ne sono quasi sicuro, è arte.

Ok, è tutto, scusate la prolissità ma credo fosse importante. Commenti graditissimi!

lunedì 20 settembre 2010

Spazio Autori

Ale, oltre al Lunatikast ed al Lunateknic, aggiungi anche l'elenco dei Lunauthors, con tutti gli autori originali della commedia. Lo farei io ma non so come si fa *_*

Piani di regia, puntata TERZA

Quattro ore di piano di regia. Quando Tiziano è uscito da casa mia (quindi dopo le circa ottomila e seicento manovre che gli ci sono volute per portare la sua auto fuori dal parcheggio) ero indeciso tra l'impiccagione e l'avvelenamento. L'aperitivo allo Zero - con quelle due noccioline in croce e le focaccine elargite quasi per elemosina - unisce più o meno le due cose, così sono andato lì. 

Beh, non posso negare che siano state quattro ore fruttuose ed anche divertenti. I punti salienti sono stati:
1. i pettegolezzi sulla vita privata di Tiz (vi giuro che è da ascoltare sgranocchiando i pop corn)
2. i pettegolezzi sulla mia vita privata (ecco, quelli non li consiglio a nessuno)
3. la merenda a base di biscotti col cioccolato e succhi alla pera (rigorosamente a marchio COOP)

Poi, come argomenti secondari e del tutto marginali: abbiamo riscritto il prologo della commedia, abbiamo riletto tutto il testo, corretto le battute illeggibili, rimodellato la seconda scena, abbiamo definito i personaggi e fatto le schede di ognuno di essi (con tanto di colore e elemento dominante: una cosa che fa molto Sailor Moon, ma ci piaceva tanto!).

Il copione adesso è pronto. Sebbene Tiz mi assicuri che quello che sarà portato in scena sarà ancora diverso, ora ne abbiamo uno da consegnare agli attori. E l'ho fatto qualche minuto fa, spedendo una mail - che spero sia arrivata a tutti - piena di coloretti, che mi ha fatto sentire tanto tanto tanto regista del nuovo millennio.

Buonanotte Little Lunatiks.
Facciamo in modo che l'estate duri ancora per un po'.

giovedì 16 settembre 2010

Griglia scene/personaggi


Un capolavoro di manualità.

Dà un certo potere...

...lo scrivere sul blog Lunatiko! E che, non provo?

Ok, gente, ancora la fase progettuale non è conclusa ed Oberon DJ sta ancora semilatitando, ma le idee sono così concrete che quasi si possono toccare. Popolo del Lunatika, ci sarà da spaccassi l'ossa su questo lavoro!

Sipario

Ho una decina di blog sparsi per la rete, e tutte le volte che ne comincio uno nuovo non so mai come iniziare, MIO MALGRADO. Penso sempre che un discorsino introduttivo, banale e scontato, sia il giusto incipit. E' per questo che anche stavolta non mi tiro indietro, e comincio immediatamente a sparare qualche cretinata.

E poi devo scrivere come minimo due righe per vedere se la formattazione che ho impostato può andare bene. Ma è l'una di notte - MIO MALGRADO -, l'una e dodici minuti per la precisione, e se non andasse bene penso che la sistemerò domani.

Dunque. Cominciamo dalle cose semplici. Mi chiamo - MIO MALGRADO - Alessandro (ma chiamatemi "Ale", perché solitamente non mi giro se usate il nome completo) e faccio - MIO MALGRADO - parte di una compagnia teatrale che si chiama I Postumi. Non solo: quest'anno mi hanno coinvolto - MIO MALGRADO - nella regia del nuovo spettacolo della compagnia. Una commedia in un atto unico chiamata Lunatika.

Oggi, MIO MALGRADO, ho avuto la brillante idea di proporre all'altro regista, Tiziano, di realizzare una specie di backstage dello spettacolo. In particolare, un blog, che se seguito con costanza potrebbe essere un qualcosa che rende il progetto ancora più ricco, oltre a rappresentare un bel ricordo (si spera!) per tutti coloro che lavoreranno alla realizzazione di Lunatika.

E quindi eccoci qua. Siccome è già l'una e ventidue minuti, e siccome non mi pagano per scrivere stronzate (MIO MALGRADO), e siccome domani c'è da studiare (MIO MALGRADO), e siccome sono anche discretamente stanchino (MIO MALGRADO), tutto sommato penso di poterla anche concludere qui (MIO... No, stavolta no).

Goodnight, Little Lunatiks!