domenica 28 novembre 2010

Elena

[ Disclaimer. Ciò che mi accingo a scrivere potrebbe essere influenzato dal mio grigio umore domenicale. Confido nell'intelligenza del lettore che saprà scremare la tristezza laddove sia necessario ]


Buongiorno. Mi chiamo Alessandro Bianchi, e sono il Creatore di Elena. 

È inutile che cerchi le parole giuste per formare un preambolo per questo intervento. So dove voglio arrivare, e vorrei arrivarci subito. Tuttavia, la letteratura mi impone di suscitare in voi una certa suspense, e io non posso evitare di obbedire ai dogmi della Scrittura. Per raggiungere questo scopo, penso che vi parlerò a vuoto del personaggio che ho creato. 

Elena è una ragazzina dolce e ingenua che frequenta la seconda superiore. L'aria trasognata che le aleggia sul viso la accompagna in ogni istante, anche perché sono davvero pochi i momenti in cui non si distrae pensando a regni incantati, castelli maledetti e innumerevoli pony colorati. Ama disegnare, la natura, guardare il cielo, preparare i biscotti con la nonna. Crede nell'amore, nel principe azzurro, nel colpo di fulmine. Pensa che il primo bacio sia fondamentale, ma concede anche una seconda possibilità. Ha paura del buio, dei rospi e di non avere amici. In prima media va al Luna Park con le amiche. Entra nella tenda di una cartomante, Manola, che le estrae la carta della Morte al rovescio. Due giorni dopo, il gattino di Elena si perde e non verrà mai più ritrovato. Indebolita dalla scomparsa del piccolo Fuffolo, Elena si lascia trasportare nel mondo delle arti pagane: inizia così a seguire ogni genere di oroscopo, impara a leggere le carte e le costellazioni. Scopre i fiori di Bach, e i significati delle pietre e dei colori. Si veste a seconda dell'umore, anche se tende a preferire il viola e lunghe sciarpe. In una tasca tiene sempre un'ippocastagna per difendersi dal raffreddore; nell'altra, la sua pietra portafortuna: il lapislazzuli. Ha una madre da cui ha ereditato un estremo romanticismo, caratteristica che non è stata tramandata alle altre due figlie, sorelle di Elena: la piccola e terribile Angelica, la grande e fredda Margherita. Il padre fa il consulente finanziario ed è spesso in viaggio per lavoro. Suo zio è una drag queen di un noto locale gay della regione, e si fa chiamare Madama Skaya. In prima superiore torna al Luna Park ed è lì che vede Dimitri per la prima volta: amore a prima vista, come ha sempre sognato. Inutile dire che ha un certo debole per i cattivi, per quanto poi stia sempre dalla parte dei buoni: la sua attrazione per Dimitri lo conferma. Lui non le dà le attezioni che lei vorrebbe da una storia, spesso le risponde male e non si cura di nasconderle le sue frequentazioni con altre ragazze. Elena non si scoraggia: nonostante il suo ottimismo non la ripaghi, lei continua a sperare e a non mollare e a correre verso il proprio obiettivo, fiduciosa che l'Amore, un giorno, trionferà.

Bene. Potrei continuare per altre cinque pagine, penso, ma credo di avervi annoiato a sufficienza. Il che è buffo, perché il mio compito era quello di instaurare una certa attesa. 

Nel descrivervi Elena mi sono accorto ancora una volta di quanto io le somigli. Il modo con cui è facile farmi ridere, per esempio. Il mio essere piuttosto idealista, e totalmente restio alle generalizzazioni. Un mio certo zerbinismo nelle relazioni. La mia ingenuità che spesso mi fa cacciare nei guai. La mia sfiga totale che sovrasta ogni cosa. Il mio essere affascinato dalla magia, dall'occulto e dal soprannaturale. Il mio sognare ad occhi aperti, riuscire a vedere cose che non si verificheranno ma continuare lo stesso a sperarci, perché in quel momento il sogno mi fa stare bene.

Io sono Elena.

E non me ne sono reso conto subito, perché prima c'è stato quel periodo di tempo in cui uno si illude di essere un bravo scrittore. Ma ora lo so, e sono ancora più affezionato a questo personaggio. Al mio personaggio.

Il vero motivo di questo intervento era dire che Elena Giusti lascia il cast di Lunatika. Non è questa la sede per parlare dei motivi per cui lo fa: affari suoi, ovviamente. Mi limito a dire che le scelte di vita vengono prima della finzione, e ha tutto il mio appoggio. Non posso nascondere di essere rimasto male quando ho saputo la notizia da Tiziano. Elena interpretava... Elena, appunto. Egoisticamente ho pensato subito che era il mio personaggio ad esserne intaccato. Ero IO, nell'ottica che io sono il mio personaggio. E poi ho pensato che era un peccato non poter lavorare più con Elena Giusti, una ragazza che stimo molto e a cui sento di volere un gran bene nonostante ci conosciamo da poco più di un anno. Ma, come ho già detto, il teatro ha una priorità di certo inferiore a quella della vita, e non voglio nel dire questo pesare ulteriormente sulle scelte di Elena.

C'è una nuova ragazza a interpretare Elena. Venerdì sera abbiamo provato la prima scena in cui compare il personaggio, e l'ho trovata calzante e attenta. Sapevo già che fosse una brava attrice, e non avevo alcun dubbio che avrebbe saputo ricoprire anche un ruolo che non si avvicina molto al suo carattere. Quando, a fine serata, tu mi hai confermato che ti andava bene la parte di Elena, io ti ho detto che ero contento. Forse non mi hai capito, forse hai pensato che fosse una frase di circostanza. No: io sono davvero felice che sia tu ad essere Elena, e i motivi li ritrovi scritti in questo intervento. Spero che ti divertirai, e magari riuscirai anche a capirmi. 


Elena Giusti lascia Lunatika, ma rimane nei nostri pensieri.


Guia Rizza interpreta Elena.





[ Un bacio a tutti e tutte,
e scusate la solennità, Little Lunatiks. 
Oggi va così ]

sabato 27 novembre 2010

lunedì 22 novembre 2010

Lo spettacolo in sciopero: "No al cinecidio premeditato"

Così oggi si può leggere su La Repubblica. Segue l'articolo del link:

http://www.repubblica.it/economia/2010/11/22/news/sciopero_spettacolo_tagli-9359625/?ref=HREC1-4

Oggi, come molti di voi certamente sapranno, si è svolta una grande manifestazione a Roma contro gli ennesimi tagli previsti dalla finanziara 2011, che dopo aver imposto riduzioni senza precedenti al FFO dell'università, prevede anche ingenti restrizioni sul fondo per la cultura. Che Bondi non fosse granché come ministro della cultura credo si fosse già visto da quello che è successo a Pompei, dove un monumento unico al mondo ed universalmente apprezzato (ed invidiato), un vero e proprio patrimonio dell'umanità, viene abbandonato agli agenti atmosferici dall'incuria dell'uomo.

Noi, come piccola realtà amatoriale lucchese, siamo colpiti almeno sotto tre punti di vista:
1) Anzitutto come cittadini, ed in particolare come utenti di cinema e teatri. Attraverso questi centri oggi come oggi passa, a mio parere, gran parte della diffusione culturale moderna.
2) Come artisti, vedendo ristretti i fondi per la cultura vediamo anche accorciarsi i nostri orizzonti di miglioramento, alzarsi i prezzi dei biglietti, rendere più difficile l'accesso a quella che dovrebbe essere la nostra prima fonte di ispirazione e da cui dovremmo trarre esempio.
3) Come compagnia, non faccio fatica a pensare che la restrizione del finanziamento pubblico alla cultura riguarderà anche la F.I.T.A., e va da se che anche noi ne subiremo le conseguenze (in realtà questo è già cominciato ad avvenire da quando è stato tolto l'ICI, cosa che ha provocato un drastico calo dei finanziamenti pubblici alla Fita di Lucca e quindi il fatto che le rassegne si sono ridotte ed i biglietti sono diventati più costosi).

Detto ciò, ci tengo a fare due precisazioni.
Io ritengo che il teatro sia un'arte povera, che uno spettacolo può costare molto poco a chi lo produce e che meno soldi in gioco non si traduca necessariamente in meno qualità. Ma è altrettanto vero che oggi come oggi il budget di uno spettacolo (professionistico) fa il bello ed il cattivo tempo sulle scelte di regia, facendo pesare il suo ruolo sul valore artistico che lo spettacolo stesso ha. E' un po' come se un pittore fosse costretto a lavorare con i pennarelli perché le tempere costano troppo: il quadro potrà comunque essere molto bello, ma la scelta non sarà stata dettata da un fine artistico. E se Picasso nel suo "periodo blu" ha dato il suo meglio, non è detto che anche col teatro succeda così.
In secondo luogo non voglio fare politica o proselitismo con questo post, per quanto voi tutti sappiate bene cosa penso di questo governo, delle sue scelte e del suo vertice. Credo che quando si va a ledere un bene importante e FONDAMENTALE per l'uomo come è la cultura e l'arte rappresentativa, ci si macchia di una colpa molto grave nei confronti dei propri cittadini, e non sono sicuro che le "ragioni di stato" bastino a giustificare tutto ciò.

mercoledì 17 novembre 2010

Niente è come sembra

Sigh.... Sniff sniff...
Sto ancora piangendo per le prove di ieri sera... Sigh sigh... Povero Ughino.... *PRRRRRR*
Che dire, prove di due ore piene su una quindicina scarsa di battute. Quando si dice che in teatro anche la singola battuta è importante...

Abbiamo scandagliato, a fondo come mai finora, forse spinti dalla "povertà" drammaturgica della scena, le personalità di Tania T e Oberon DJ.

L'effetto drammatico complessivo è stato decisamente potenziato dal signor Battiato che dolcemente, in sottofondo, cantava:

Rovinò
lungo la china
solo chi ha un destino
rovina
non voglio
che l'impuro ti colga
ti darò a una rondine in volo

Niente
è come sembra
niente
è come appare
perché
niente è reale

Ti darò
a un ruscello che scorre
o alla terra
piena di mimose
qualcuno si ferma
al tuo passare

Niente
è come sembra
niente
è come appare
perché
niente è reale

I was in my car
watching for the bend
I was looking for you

Dal balcone
ammiravo il vuoto
che ogni tanto un passante
riempiva…..
è stato solo un presentimento
ti voglio ricordare
che

Niente
è come sembra
niente
è come appare
perchè niente è reale

domenica 14 novembre 2010

Repetuta Juvant

"Non indugiamo che la notte è breve, e tu sei proprio OUCH!"

[ cit. Matteo Pollastrini,
il cui piede veniva calpestato da Elena Giusti,
prove scena 6,
12 Novembre 2010 ]

N.B.: La stessa scena, con la stessa dinamica, si è ripetuta due volte.

lunedì 8 novembre 2010

Superlativi

"Ora proviamo la prima battutissima"

pausa

"Intendevo dire la primissima battuta"

[ cit. Alessandro Bianchi,
prove scena 7,
6 Novembre 2010 ]

domenica 7 novembre 2010

Resoconto • Scene

Facciamo un rapido punto della situazione per quanto riguarda le scene. Per il momento ci siamo concentrati sulle intenzioni senza badare all'aspetto musicale (importantissimo: inizieremo al più presto a provare con le musiche) e senza la presenza del coro.

Ecco un sunto, scena per scena.

Prologo
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Ughino
Non provato

Scena 1
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Oberon DJ, Tania
Non provata


Scena 2
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Oberon DJ, Tania
Provata

Scena 3
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Mery, Sandro
Provata

Scena 4
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Oberon DJ, Ughino
Provata

Scena 5
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Elena, Dimitri
Provata

Scena 6
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Sandro, Ughino, Oberon, Elena
Provata fino all'incontro Sandro-Elena escluso

Scena 7
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Mery, Tania
Provata

Scena 8
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Mery, Dimitri
Provata con la Mery/Nanou, non provata con la Mery/Guia

Scena 9
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Oberon DJ, Tania, Ughino
Provata



Scena 10
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Elena, Dimitri, Mery, Sandro
Non provata

Scena 11
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Oberon DJ, Tania, Ughino
Solo letta

Scena 12
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Elena, Dimitri, Mery, Sandro
Non provata

Scena 13
Personaggi coinvolti in maniera significativa: Elena, Dimitri, Mery, Sandro, Oberon DJ, Tania, Ughino
Non provata