sabato 7 maggio 2011

Perché la giornata parte male,
e lanottenonhodormitomolto,
e nonriescoadarrivareintempoateatropermontaretutto,
e nontrovopiùibicchieri,
e ancoranonsitrovailbarman,
e imicrofoninonsipossonocomandaredallazonaregia,
e lecassenonfunzionano,
e anchequandotroviamoaltrecasseilproblemarimane,
e gliattorinonarrivano,
e ifarinonfunzionano,
e lepersoneacuitienitidiconoall'ultimochenonverrannoec'èancheiltempodinascondersiperlelacrime,
e poi si scopre che non era un problema di casse,
e poi i tecnici trovano altri faretti funzionanti,
e poi gli attori arrivano e sono carichi,
e poi i tecnici sistemano una zona da cui poter comandare i microfoni,
e poi qualcuno va a comprare i bicchieri e le bevande,
e poi si trova il tempo di fare un aperitivo dove capisci che devi FREGARTENE delle persone a cui tieni perché contano solo quelle che sono lì e che non ti hanno MAI deluso,
e poi un amico ti dice senza farsi tante seghe mentali che può venire lui a fare il barman,
e alla fine tutto è montato,
e alla fine il palco è pronto,
e alla fine tutti sono in posizione,
e alla fine si fa merda Merda MERDA!
e alla fine si parte,
e alla fine il pubblico comincia a entrare in platea,
e alla fine il sipario si apre,
e alla fine la serata comincia,
e alla fine la serata finisce,
e alla fine il pubblico è sorridente,
e alla fine noi siamo sorridenti,
e l'unica cosa a cui pensi è che non finirai mai di voler bene ai tuoi amici,
perché sono le persone che ti vogliono bene quando tu stesso non te ne vuoi.

Grazie Lunatika,
ti vu bi.

martedì 22 marzo 2011

Esistono due tipi di discoteca.

C'è un primo tipo: quello della discoteca piacevole, dove ti puoi anche divertire se incontri la gente giusta. Quello che ti lascia il ricordo di una serata divertente, perché il dj è... tutto sommato bravo (se hai bevuto qualcosa di forte, s'intende!) e perché guardare il culo delle cubiste non è mai un passatempo malvagio.

E poi c'è il secondo tipo: la discoteca che ti penetra nel sangue, che tu lo voglia o no.

Lunatika è del secondo tipo. Ed è la tua discoteca.

domenica 20 febbraio 2011

Estratti

Mi sono preso la briga, rileggendo il "sogno", di annotarmi una serie di passaggi significativi e di trascriverli al computer. Quelli che leggerete sono un misto di due versioni, tagliate e mischiate da me più o meno arbitrariamente: una è quella di Carlo Rusconi (più lunga, poetica, ampollosa ma a volte più lontana dal nostro linguaggio), l'altra è l'adattamento libero che si scarica da GTTempo, più sintetico ma talvolta più efficace.

Alla fine di ogni estratto, metterò due numeri, corrispondenti ad atto ed a scena

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Teseo: [...] Perciò, bella Ermia, interrogate il vostro cuore; esaminate la vostra giovane anima; scrutate addentro le vostre inclinazioni, e vedete se [...] vi sentireste atta a sostenere l'assisa delle vestali, ad esser per sempre chiusa nell'ombra di una solitudine per vivervi sterilmente la vita, cantando pallidi inni all'insensibile e fredda Diana. Fortunate quelle che possono vincere tanto i loro appetiti da sostenere quel solitario pellegrinaggio! Ma più fortunata è ancora sulla terra la rosa raccolta, che l'altra che, appassendosi sulla sua vergine spina, cresce, vegeta e muore isolata in una trista e gelida tranquillità!

Ermia: Così voglio io crescere, così viver e così morire, mio principe, prima di assoggettarmi all'impero di un uomo, di cui aborro portare il giogo, e di cui il mio cuore non acconsente a riconoscere la sovranità.


1-1


LISANDRO Anima cara perché sei così pallida? Scolorite sono d’un tratto le rose delle guance. [...] Per tutto quello che ho potuto leggere nelle istorie, e che ho inteso narrare, il corso degli amori sinceri non fu mai senza torbidi e tempeste, anzi v'era sempre un ostacolo insormontabile ad impedire la felicità: la differenza di classe… [...] La sproporzione d’anni… [...] L’odio tra famiglie.. [...] E se tutto ciò non basta: malanni, guerra, morte stringon d’assedio amore e lo fanno ….breve come un rintocco, labile come un ombra, fugace come un sogno, come lampo nella tenebra che svela cielo e terra…un attimo…e il buio lo ha già divorato. Così anche le stelle che più brillano, annegano nell’oscurità.

ERMIA Se dunque gli amanti sinceri furon sempre ostacolati, vuol dire che è un decreto del destino. Apprendete dunque a subirla con pazienza, perché è un male comune, e dell’amor fa parte come i pensieri, i sogni ed i sospiri, i desideri e i pianti, consueto corteo dei poveri amanti.


1-1


ERMIA Elena!…dove te ne vai Elena bella?

ELENA Bella? Tu dici bella a me? Tu sei bella, per Demetrio che t’ama! O bellezza felice! I vostri occhi son l'astro degli amanti; e la dolce armonia delle tue labbra è più melodiosa del canto dell’allodola per l’orecchio del pastore, quando il frumento è ancora verde e spuntano le gemme del biancospino. Le malattie sono contagiose; oh se lo fosse altrettanto la bellezza, prima di lasciarti vorrei essere contagiata dalla tua! Rapirei con il mio orecchio la tua voce, coi miei occhi il tuo sguardo, con la lingua la dolce melodia della tua... Se l'universo fosse mio, tutto, eccetto Demetrio, io vel darei per adornarmi dei vostri vezzi! Ah! Insegnatemi la magia dei vostri occhi, e con qual arte voi governate i moti del cuor di Demetrio!

ERMIA Gli faccio gli occhi truci e lui mi corre dietro!

ELENA Oh se tanto potesse il mio sorriso!

ERMIA Più lo maledico più mi giura amore!

ELENA Oh se tanto potessero le mie preghiere!

ERMIA Più l’odio e più mi segue!

ELENA Più l’amo e più mi odia!

ERMIA Se è pazzo di me non è colpa mia!

ELENA Tua no, ma della tua bellezza si!


1-1


BOTTOM Ah! Bisognerà dunque tirar fuori qualche lacrimetta al momento della vera rappresentazione. Se ci metto le lacrime io, il pubblico dovrà badare agli occhi suoi: susciterò temporali e tempeste cogli alti miei gemiti, mi strazierò a più non posso. - Nondimeno le mie parti più forti sono quelle dei tiranni; e l'Ercole furibondo, allorché sbrana un gatto, è quella che meglio mi sta:

Treman gli scogli,

Treman le porte;

Precipitoso

Vo' incontro a morte.

Febo da lunge

Rischiara i monti,

Presago è fatto

Di stragi e d'onti.

Sublime! Sublime!


1-2


OBERON Triste incontro al chiaro di luna, superba Titania.

TITANIA Oh, il geloso Oberon! Fate, andiamo via, di costui ho rinnegato letto e compagnia!

OBERON Fermati, sgualdrina! Non sono io il tuo re?

TITANIA E io dovrei essere la tua regina? [...]

OBERON Vergognati [...]. Io conosco la tua passione per Teseo!

TITANIA Queste sono fantasie di una mente gelosa. Dal principio dell'estate non ci siamo più incontrati su una collina, o in una valle, dentro una foresta o su un prato, per danzare insieme al sibilo del vento, senza che tu turbassi i nostri giochi con queste tue liti. I venti così, stanchi di zufolare invano, hanno per vendetta succhiato dal mare nebbie maligne che ora cadono sulla terra. Ora nessuna notte è allietata dai nostri canti e così la luna, arbitra delle maree, pallida nella sua collera, impregna l'aria di umori contagiosi. La primavera, l'estate, il fertile autunno e il burbero inverno cambiano le loro vesti consuete e ora attonito il mondo non riconosce più le stagioni. E tutti questi mali nascono dai nostri conflitti.

OBERON Sta a te, Titania, riconoscere le tue colpe. Perché devi contrastare il tuo sovrano? [...] Quanto tempo intendi rimanere in questo bosco?

TITANIA Fin dopo le nozze di Teseo. Se tu avrai la cortesia di danzare con noi, e assistere alle nostre feste seguimi. Altrimenti evita la mia presenza, ed io eviterò i luoghi frequentati da te. [...] Fate, andiamo!

OBERON Va', corri alle tue danze! Non uscirai da questa selva, senza che io ti abbia castigata per lo sgarbo che mi hai fatto.


2-2


OBERON Allorchè possederò il succo di quella pianta, spierò l'istante in cui Titania dorme e ne lascerò cadere una goccia sopra i suoi occhi. Il primo oggetto che essi vedranno [...] sarà da lei adorato… E spero che sia la creatura più ripugnante di tutta la foresta!


2-2


DEMETRIO No, no, no: io non ti amo, e perciò non seguirmi. Dov'è Lisandro? Dov'è la bella Ermia? L'uno voglio uccidere, e l'altra uccide me. Non hai detto che sono fuggiti in questa selva, selvaggia come il mio furore? Vattene via di qui, e smetti di seguirmi!

ELENA Voi m'attirate mio malgrado dietro a voi, cuore più duro del diamante; ma non è un vil ferro che attirate: il mio cuore è puro come l'acciaio: perdete quella forza segreta che mi fa venir dietro a voi, e non avrò più il potere di seguitarvi.

DEMETRIO Ti lusingo? Ti dico dolci parole? O piuttosto non ti dico a chiare lettere che non ti amo e non ti amerò mai?

ELENA E’ proprio per questo che io ti amo di più! Io sono come il tuo cagnolino. Più mi batti, più ti sono fedele. Trattami come un cane: tormentami, frustami, prendimi a calci: concedimi almeno di venire con te!

DEMETRIO Elena, non istigarmi all'odio, ché solo al vederti mi sento male!

ELENA E invece io, a non vederti muoio.

DEMETRIO Elena, è molto sconveniente, per una ragazza come te, ritrovarsi in un bosco, di notte, da sola, in balia di un uomo che non la ama…offrendo alle cattive intenzioni e all'occasione del luogo deserto il prezioso tesoro della tua verginità!

ELENA E' la tua virtù che mi protegge, e notte non è mai quando ti guardo in volto, e non mi sento sola, se tutto il mio mondo è qui con me.

DEMETRIO Correrò allora nel folto del bosco, e ti lascerò in balia delle belve feroci!

ELENA Nessuna belva ha il cuore più feroce del tuo. Se scappi, allora vuol dire che il mondo va a rovescio: fugge forse il falco e lo insegue la colomba? La timida cerbiatta si avventa sulla tigre? Vana è la persecuzione quando la timida debolezza va dietro al coraggio!

DEMETRIO Lasciami andare, ti dico. Non voglio più starti a sentire! Ma bada, se mi seguirai nel bosco, temi da me qualche oltraggio! (DEMETRIO esce)

ELENA Vergogna , vergogna Demetrio: le vostre ingiurie inviliscono tutto il mio sesso. Noi siamo nate per essere corteggiate, e voi uomini per corteggiare. Ti seguirò, dovessi morire per mano di chi adoro. (ELENA esce)


2-2


LISANDRO Amore mio, questo lungo errare nel bosco ti ha sfinita…e io, se devo essere sincero, mi sono perso. Fermiamoci qui, se ti piace, e aspettiamo il conforto dell'alba.

ERMIA Facciamo così, Lisandro: andate a cercare un letto per voi, io mi risposerò sopra queste zolle.

LISANDRO Uno stesso cespo servirà da guanciale ad entrambi: un solo cuore, uno stesso letto, due anime e una fede sola.

ERMIA Oh no! Ti prego, amor mio, se davvero m'ami stenditi un po' più in là! Non così vicino! Giaciti più lungi, non tanto presso a me.

LISANDRO (canta) Due cuori annodati da una promessa / sono un cuore solo, solo. / Due petti uniti da un'unica fede / sono un petto solo / sono un petto solo. / Dunque: / eterna fede, / un solo cuore. / un solo petto / un solo letto! / Fammi restare accanto a te, / non pensare male / sol per riposare. / Lo giuro, lo giuro! / Fammi sognare accanto a te, / mano nella mano / conterem le stelle / nel cielo, nel cielo!

ERMIA Lisandro mio, ti prego, stammi lontano: sia maledetta la mia virtù, se ho dubitato di te un solo istante, ma tra un giovane ed una fanciulla per bene s'ha da tenere distanza. Tale separazione, prescritta dalla verecondia, si addice ad un amante virtuoso e ad una fanciulla; sì, tenetevi a distanza, e abbiate la buona notte, dolce amico: non si guasti il tuo amore finché avrai vita e respiro.


2-3


ELENA [...] Ma, chi è là? Lisandro steso a terra! Svegliati, gentile Lisandro, svegliati.

LISANDRO Elena? Elena! Per il tuo amore passerei anche attraverso il fuoco… La natura mostra la sua arte e la sua potenza facendomi vedere il tuo cuore traverso al tuo seno. [...]

ELENA Non dir così, Lisandro! Non vi arrestate a questa idea; [...] Ermia non ama che voi, onde siate felice!

LISANDRO Felice? Io felice? Felice io con Ermia? Ma io mi pento di ogni istante trascorso con lei: no, non amo Ermia, amo te, dolce Elena! Pazzo chi non cambierebbe una cornacchia con una colombella! [...] Ora che perfetti son divenuti i miei sensi, ora la ragione diviene guida e sostegno della mia volontà. Essa mi conduce davanti ai vostri begli occhi, in cui leggo i sentimenti più teneri, scritti nel più ricco libro dell'amore.

ELENA Ah, essere venuta al mondo per subire burle così crudeli…Non ti basta che io non possa neanche sperare una tenera occhiata dallo sguardo di Demetrio, anche tu ora schernisci le mie scarse grazie, e mi corteggi per scherzo maligno! Addio: in verità mi aspettavo da voi, signore, maggiore cortesia. E’ triste che una donna, respinta da un uomo, venga poi, per questo, umiliata da un altro! (ELENA esce)

LISANDRO Non si è accorta di Ermia: meglio! Dormi, cara Ermia, dormi…Chi mangia troppi dolci, poi fa indigestione…e così di te ho la nausea, Ermia! Elena bella, sarò il tuo cavaliere!(LISANDRO esce)

ERMIA (si risveglia) [...] Lisandro…Lisandro! Non c'è più…Lisandro! Ahimè, dove sei andato? Parla, ti prego…devo ritrovarti subito…


2-3


TITANIA Che angelo mi sveglia dal mio letto di fiori?

BOTTOM Osteria!

TITANIA Ti prego, gentile mortale, canta ancora! Il mio orecchio s’è innamorato della tua voce, come il mio occhio s’è invaghito del tuo aspetto, e tanto è il potere delle tue doti che t’ho appena veduto e già devo dirti, anzi giurarti, che t’amo.

BOTTOM Signora, la vadi un pochino più piano. Certo, la testa e il cuore al giorno d’oggi non vanno tanto d’accordo. Peccato che qualche onesto vicino non tenti di renderli amici! Io saprei celiare come ogni altro al bisogno.

TITANIA Sei saggio almeno quanto sei bello!

BOTTOM Troppo buona, signora. Vorrei essere saggio abbastanza per uscire fuori da questo bosco.

TITANIA Non desiderare di uscire da questo bosco. Qui devi rimanere, che tu lo voglia o no. Io sono uno spirito potente, e l’estate rende ancora più forte il mio potere. Ed io ti amo. Vieni con me, ti farò servire dalle mie fate, che per te cercheranno gioielli nel fondo del mare e canteranno mentre tu dormirai su letti di fiori; e purificare saprò sì bene i rozzi elementi del tuo corpo mortale, che avrai il volo e la leggerezza di uno spirito aereo.


3-1


LISANDRO Ma perché ti ostini a pensare che io ti corteggi per burla! Vedi come piango mentre ti giuro amore!

ELENA Questi tuoi voti sono per Ermia. [...]

LISANDRO Demetrio l’ama, e non ti ama più.

DEMETRIO (destandosi) O Elena, mia dea, mia ninfa, perfetta, divina! A cosa potrei mai paragonare i tuoi occhi? Il cristallo è fango al confronto. E quelle tue labbra, ciliegie da baciare…

ELENA Vedo che tutti vi siete messi contro di me solo per vostro piacere. Se aveste un po’ di garbo, se aveste imparato un po’ di cortesia, ora non mi maltrattereste così. Siete rivali, voi due, nell’amore per Ermia, e siete ancor rivali nel farvi beffe di me. Proprio una bella prodezza insultare in tal maniera una ragazza e metterla a così dura prova solo per divertirsi.

LISANDRO Demetrio, il tuo comportamento è crudele. E lo è perché ami Ermia. E sai che io lo so. Ecco, ti cedo la mia parte del mio amore per Ermia. E tu l’amore per Elena lascialo tutto a me.

DEMETRIO Ma, Lisandro, prenditela pure la tua Ermia! Se un tempo io l’ho amata, ora non l’amo più.

LISANDRO Elena, ascolta. Le cose non stanno così!

DEMETRIO Non calunniare una fede che non conosci! E bada cosa rischi. Potresti pagar la calunnia molto cara. Ma, guarda, eccolo qua, il tuo amore. (Entra Ermia)

ERMIA La buia notte priva di poter gli occhi, ma le orecchie diventano più fini. Lisandro mio, il suono della tua voce mi ha guidato fino a te. Come hai potuto, villano, lasciarmi così sola?

LISANDRO Potevo forse non farlo quando è l’amor a spingermi?

ERMIA E quale amore avrebbe potuto spinger Lisandro lontano da me?

LISANDRO L’amore mio, che non mi dà tregua... Elena bella. Ma perché mi cerchi? Non potresti capire, ormai, ch’io t’ho abbandonata perché ti detesto?

ERMIA Ah, tu non dici ciò che pensi. No, non può esser vero!

[...]

LISANDRO [...] Amor mio, vita mia, anima mia, Elena bella!

[...]

DEMETRIO Non ti ci provare…

LISANDRO Elena, io t’amo. Te lo giuro sulla mia vita.

DEMETRIO E io affermo che t’amo più di quanto costui ti possa amare.

LISANDRO Se è questo che sostieni, vieni con me a dimostrarlo.

DEMETRIO Presto, su!

ERMIA Lisandro, ma che vuol dir tutto questo?

LISANDRO Vattene, Etiope!

DEMETRIO No, no, costui finge d’agitarsi tanto... (Rivolto a LISANDRO.) Sbuffa pure e infuria come se volessi seguirmi! Ma non lo fare! Va’, altro non sei che uno smidollato!

LISANDRO Toglimi le mani di dosso, pulce, piattola, sanguisuga!

ERMIA Ma perché sei diventato tanto rude? Che cambiamento è questo, amore mio?

LISANDRO Amore tuo? Vattene via, impiastro velenoso!

ERMIA Lisandro, stai scherzando?

ELENA Certo che scherza! E anche tu!

LISANDRO Demetrio, io manterrò la parola che t’ho dato!

[...]

ERMIA [...] Che dici amor mio?… non sono forse Ermia?…Tu non sei Lisandro?…Io sono bella come ieri e tu mi amavi…perché mi hai lasciata sola?

LISANDRO [...] Mi auguravo di non vederti più. E quindi abbandona ogni speranza: sta pur certa che non c’è nulla di più vero se non che io ti detesto e che amo invece Elena.

ERMIA Serpente odioso, vipera, ladra malvagia, venuta di notte a rubarmi il cuore del mio innamorato!

ELENA Ma bene, bene! Non hai nemmeno un’ombra di pudore, una parvenza di ritegno, vuoi proprio strappare alla mia lingua gentile parole sgarbate? Ma vattene via, nanerottola!

ERMIA "Nanerottola"! [...] Nanerottola? Dimmelo ancora, perticona vestita a festa, e ti dimostrerò che sono alta quanto basta per arrivare con queste unghie ai tuoi occhi!

(si avventa su ELENA che fugge terrorizzata, LISANDRO e DEMETRIO trattengono ERMIA)

[...]

LISANDRO Elena, non temere. Ella non ti farà alcun male.

DEMETRIO Ah, questo no! Anche se voi, messere, prenderete la sua parte.

ELENA State attenti, anche a scuola era così: una piccola peste!

[...]

LISANDRO Sparisci, nana!

DEMETRIO Non ti accanire su di lei, è inutile, tanto Elena non l’avrai mai!

LISANDRO Seguimi se hai il coraggio, e lo vedremo!

DEMETRIO Seguirti? Io ti precedo! (Escono LISANDRO e Demetrio)

ERMIA E’ tutta per colpa vostra, signora mia bella. E non cercate di scappare.


3-2


Oberon: Ma noi siamo spiriti d'un altro ordine. Io della luce del mattino ho preso spesso diletto; e posso, come custode di foreste, calpestare il suolo dei boschi fino all'istante in cui sopra la porta dell'oriente, tutta rossa di fuochi, spalancandosi e versando sopra Nettuno i suoi cari e benedetti raggi, muta in biondo oro le sue onde cerulee


3-2


Puck: Dormite sulla terra di un sonno profondo, ond'io nei vostri occhi versi il balsamo di quest'umore. Allorchè ti sveglierai, prenderai vero diletto nella vista della tua prima amante, e l'adagio comune benconosciuto, che ognuno deve aver la sua parte, al vostro svegliarsi si avvererà: le coppie saran perfette; la gioia inonderà il petto di tutti. Così, siate felici e vi sorridano i vostri sogni.


3-2


OBERON [...] Guarda un po’ che spettacolo delirante! Comincio ad aver pietà della follia di Titania. La vedi quanto smania per questo zoticone dalle orecchie pelose?… Adesso che l’ho schernita a mio piacere, mio caro Puck, toglierai questo incantesimo dal capo di questo bifolco: quando si risveglierà con tutti gli altri farà ritorno ad Atene e non penserà alle vicende di questa notte se non come ad un brutto sogno. Ma prima voglio liberare la mia regina: mia dolce Titania, destati.

TITANIA Oh, Oberon! Che strane visioni ho avuto, mi pareva di essermi innamorata… di un asino!

OBERON Eccolo là il tuo amore!

TITANIA Ma come è potuto accadere una cosa simile? Oh, come i miei occhi hanno orrore del suo volto!

OBERON Ora un po’ di silenzio. Puck fa sparire quella testa! E tu, Titania, invoca musica. E opprimete i sensi di queste cinque persone di un sonno ordinario dei mortali.

TITANIA E musica sia, di quella musica che richiami l’incantesimo del sonno.

[...]

OBERON Vieni mia regina, unisci la tua mano alla mia, e facciamo oscillare la terra ove stanno adagiati questi dormienti. [...] Su, mia regina, con grave silenzio seguitiamo danzando le ombre della notte. Noi possiam fare il giro del globo con passo più rapido dell'errante luna.


4-1


Puck: [...] Ora i tizzi consumati splendono quali ardenti carboni, e la civetta, esalando il suo sinistro grido, ricorda al tapino che giace fra i dolori il suo funereo fine. Ora è il tempo della notte nel quale le tombe si spalancano [...] e noi spiriti [...] fuggendo la presenza del sole e seguendo le tenebre, noi adempiamo i nostri giuochi notturni. [...]

Oberon: Al pallido chiarore che questa casa diffonde coi suoi fuochi oramai spenti, voi spiriti, genii e fate, danzate con volo leggero come è quello degli augelli che percorrono il cielo: fate eco a questo mio inno, cantate e danzate conservando una bella armonia.

Titania: [...] Ad ogni parola armoniosa che proferite, colle mani intrecciate, colla grazia degli spiriti, invocate òa felicità [...]

Oberon: Fino allo spuntare del dì, ogni fata erri intorno a questo palagio. Noi andremo al bel letto nunziale, e benedetto esso sarà da noi: e la stirpe che vi si ingenererà, lieta sia sempre e felice. Queste coppie di amanti saran sempre sincere e fedeli, e le macchie della mano della natura non si vedranno sui nati da loro. Fate, disperdetevi colla rugiada dei campi, ognuna di voi consacri qualche stanza, e fiorire vi faccia l'amabile pace. Questo palagio sussisterà perennemente, e la gioia vi arriderà [...]. Su via, danziamo, non indugiamo più, e venite a raggiungermi allo spuntare dell'aurora.

Puck: Se le nostre ombre leggiere vi hanno offeso, immaginate soltanto, e tutto sarà riparato, di aver fatto qui un breve sonno, mentre queste visioni passavano vicino a voi. Indulgenti spettatori, non biasimate questo debole soggetto, e non guardate che come un sogno; se miti ci sarete, noi ci ammenderemo. [...] Addio, lieta notte per tutti; plaudite se siamo amici; e Robin farà ogni sforzo per piacervi nell'avvenire.


5-2

sabato 19 febbraio 2011

Nanou ha fame

"Hai fatto un PIATTO col diavolo"

"E si finisce col ritrovarsi in quindici in un idromassaggio con dei PANINI e la panna montata"

"E ti sei messo a fare il PICCIONE con Elena"

Nanou, ti prego, mangia prima di venire alle prove ^^

lunedì 17 gennaio 2011

Considerazioni della Domenica sera

Visto da questa parte dell'anno, il 9 Aprile sembra terribilmente più vicino. Nel senso che fino al 31 Dicembre pensavo che eeeeevvabbèmmattantoLunatikac'ènnelDUMILAUNDICI. Mh. Ora ci siamo, nel 2011, Cristo! E ci sono le scene da provare, il coro da chiamare, le filate da fare, la locandina da disegnare, i costumi da trovare, le musiche da confermare, gli spettacoli da pubblicizzare, <articolo> <sostantivo> da <verbo che finisce in -are>, ...

Dico la verità: non ce la farei se non avessi Tiz a vedere sempre il lato positivo. Devo dire che in questi... quanti sono stati fino ad ora? Quattro mesi? Devo dire che in questi quattro mesi io ho avuto almeno tre o quattro crisi, momenti in cui volevo mollare tutto per aver raggiunto un livello di stress superiore a tutti gli standard. È stato il mio caro amico collega regista (e anche una certa Federica) a spronarmi, a dire che va tutto bene, a sbattersi per creare un calendario che pensavo fosse impossibile da stabilire. È grazie a lui se sono sempre qua a credere in questo progetto e a portarlo avanti.

Le prove procedono bene. Abbiamo alcune scene che sono praticamente perfette da tanto che ci abbiamo lavorato; purtroppo ci sono altre scene che non abbiamo mai provato, e questo ci secca alquanto (il "ci" non è plurale maiestatis, non sono ancora tanto megalomane: è riferito a me e a Tiziano) ma non potevamo fare altrimenti. Tra poco inizieremo a provare anche col coro, e lì ci sarà da ridere.

Ogni tanto io e Tiziano siamo costretti a trovarci per rassicurare l'un l'altro che sì, questo è un buono spettacolo, che sì, stiamo curando ogni dettaglio, che sì, al pubblico piacerà per questo, quello o quell'altro motivo (parentesi: anche la logica aristotelica ci viene incontro, perché "per il principio del terzo escluso, Lunatika non può non piacere"). A parte queste sedute tranquillizzanti, e i miei scleri causati dallo stress, va tutto bene.

Massì. Va tutto bene. 
The show must go on. 
Anzi: the show have to start yet. 

E lo show starterà. 

...oddio, fatemi andare a letto, va'.

mercoledì 8 dicembre 2010

Calendario delle Prove

A beneficio di attori, pubblico e critica, vi metto a conoscenza delle date delle prove e dei convocati:

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DICEMBRE

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Lunedì 13 con gli Adulti (scene 2 & 11)

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Venerdì 17 con i Giovani (scena 10)

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Martedì 21 con gli Adulti + Nanou (scene 4 & 7 & 11)

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Giovedì 23 con Adulti + Nanou e Ema (scene 7-8-9)

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Lunedì 27 con Alfredo e DA SENTIRE Chiara Riccomini

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Giovedì 30 con Matteo, Alfredo e Guia (Scena 6) - Gradita la presenza anche di Fede e Lore, se possono

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GENNAIO

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Giovedì 6 con gli Aduliti (scene 2 & 9)

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Domenica 9 con Nanou, Emanuele, Matteo (Scene 3 & 8) - Gradita la presenza di Lore se può

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Giovedì 13 con gli Adulti (scena 11)

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Giovedì 20 con TUTTI tranne Nanou (Scene 4-5-6) - Se Fede non può fa lo stesso

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Domenica 23 con TUTTI tranne Fede E DA SENTIRE Cecilia Gialdini (Scena 13)

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Giovedì 27 con i Giovani (scena 12)

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Venerdì 28 con i Giovani (scena 10)

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Domenica 30 con i Giovani (Scene 5 & 10 & 12) - Gradita la presenza anche di Alf e Lore se possono

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FEBBRAIO

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Possibilità di prova Lunatika da piazzare

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Giovedì 3 Febbraio TUTTI (filata?)

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Possibilità di prova Lunatika da piazzare

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Giovedì 10 Febbraio TUTTI, Filata con visione del CORO

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SALVO DIVERSA INDICAZIONE, LE PROVE SONO SEMPRE SOTTOINTESE ALLE 21:00, INCLUSE QUELLE DELLA DOMENICA, SEMPRE NEL SOLITO POSTO (Mangwana)

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A scanso di equivoci: Adulti significa Federica, Lorenzo, Alfredo; Giovani significa Matteo, Emanuele, Nanou e Guia.

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Laddove è scritto "Gradita la presenza di..." significa che queste persone dovrebbero solo fare un controscena. Possono anche non venire o venire in ritardo e anche solo per una mezz'oretta. Se vengono e restano ci fa solo piacere ^^