venerdì 29 ottobre 2010

Pausa di riflessione

Vista la settimana sabbatica che ci siamo presi, più per forza che per scelta, e la pausa a cui ci siamo di conseguenza sottoposti, ho pensato che valesse la pensa fare un primo Check-Up dell'andamento dello spettacolo, misurando pressione, battito, livello di globuli rossi e quantità di colesterolo.

Le cose stanno andando bene. Questa, lo so, è una frase PERICOLOSSISSIMA, perché nonostante alcune cose siano già state fatte, molto anzi moltissimo è quello che resta ancora da fare. Ma cos'è che abbiamo fatto di preciso, finora? Direi che io ed Ale, attraverso la prova (anche ripetuta) di una selezione di scene abbiamo cercato di farvi "trovare il personaggio". Più che la tecnica, il ritmo, la scenica, il movimento, ciò che abbiamo cercato di fare è di farvi capire tutti i "come" del personaggio: come si muove, come parla, come PENSA. E dietro ad ogni come, naturalmente, c'è il relativo "perché".

Questa serie di azioni e di "intenzioni", parola tipica del gergo teatrale, è quella che costituisce il tessuto psicologico del vostro personaggio, quella cosa che vi fa dire "Oberon, se ora fosse quì, farebbe così"; "Dimitri, se vedesse questo, penserebbe quest'altro". Frasi che mi è capitato di sentire da diversi di voi in più di un'occasione, e che mi fanno piacere proprio perché significa che cominciate a capire CHI è il personaggio. Questa è una cosa fondamentale, anzi di capitale importanza, perché costituisce tutto il fondamento artistico "verista" che regge Lunatika.

E non è una cosa banale. Perché di base, i vostri personaggi potrebbero essere solo un mucchietto di battute (poche!!); se contaste le parole che dite nella commedia sono convinto che nessuno andrebbe oltre le 500. Proprio per questo è importante che andiate oltre al testo, cerchiate di immedesimarvi nei vari Tania, Elena o Mery anche mentre non siete in scena, abbiate presente cosa tutti questi hanno fatto prima di mettere piede in quella disgraziata discoteca prima di quella fatale notte di mezza estate.

Dopo questo ciclo di incontri molto serrata (tre a settimana più qualche bonus mio e di Ale; vi giuro che non ho mai provato così tanto uno spettacolo), seguirà il lavoro tecnico, in cui metteremo a fuoco gli aspetti più "freddi" della cosa (come stare sul palco, come orientarsi con la musica, come usare la voce, come non impallarsi, come pulire i movimenti) ma la cosa veramente importante è il lavoro fin qui svolto, su cui io ed il mio fedele alter-ego non smetteremo mai di riportare la vostra attenzione. I personaggi, non la storia, sono il centro di questo lavoro.

Bene, è tutto, buonanotte!

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